Ciao a tutti amici lettori! Oggi apriamo un format tutto nuovo nella nostra piattaforma di Epicos News. Una piccola finestra verso il mondo che noi tutti amiamo e ci unisce: Il mondo del cosplay. E chi può parlare di questo magico mondo secondo voi? Ma è logico: i cosplayer! E’ con immenso piacere che apriamo questo primo appuntamento con uno dei cosplayer più ingegnosi e ironici del panorama Italiano. Signori e signore vi presentiamo Luca Buzzi!

Cosplayer Milanese, nato nel 79, si distingue prima conquistando il titolo a Nagoya WCS con Giancarlo Di Pierro nel 2010, per poi riconfermare la sua bravura conquistata prima al Romics nel 2017 e poi successivamente alla Yamato Cosplay Cup International di San Paolo dello stesso anno con il personaggio Griffith della serie Berserk. Creatività, inventiva e tecnologia si fondono per portare sul palco esibizioni sentite e avvincenti,ma bando alla ciance e conosciamo meglio il nostro ospite di oggi.
Ciao Luca! Grazie per aver accettato di fare quattro chiacchiere insieme a noi. Da quanto tempo fai cosplay?
“La prima fiera in cosplay l’ho fatta nel 2002 con un armatura di Gatsu da Berserk in cartapesta. Già da qualche anno però, per carnevale, avevo fatto costumi tratti da videogiochi”
Con la cartapesta??? Accidenti! Papà Muciaccia potrebbe essere davvero fiero della sua “prole”, ma, dicci, cosa ti ha spinto ad avvicinarti a questo mondo?
“Mi sono appassionato all’ambiente del cosplay per differenti ragioni. Per prima cosa, durante le pause dagli esami di Ingegneria Informatica, trovavo interessante dedicarmi a qualche attività più manuale com’era realizzare armi e accessori per i miei costumi. Secondo, il cosplay mi permetteva di sfruttare in più occasioni i costumi che altrimenti avrei usato solo a carnevale e che il passante medio di queste feste non capiva e apprezzava (a differenza della gente in fiera).Terzo, gli altri cosplayer avevano gusti decisamente vicini ai miei e, sorprendentemente per i tempi, non erano solo maschi.”
L’ennesima riconferma che il cosplay e le fiere del fumetto uniscono le genti (lacrimuccia commossa scende). Ok,ok mi ricompongo. Ti andrebbe di raccontarci le tue prime soddisfazioni nel campo cosplay?
“All’inizio ero davvero sorpreso ed orgoglioso delle spade e scudi dei miei videogichi preferiti (Zelda Ocarina of Time e Final Fantasy 7) che ero riuscito a riprodurre da solo con del legno compensato, un cacciavite, una lima e qualche bomboletta. Alla mia prima armatura in carta e stucco ero davvero felice di aver ottenuto ciò che da bambino avevo sognato di realizzare (facendo dei goffi esperimenti a 10 anni con le lastre di alluminio).Confrontarmi con altre persone, poter apprendere nuove tecniche e fare i primi gruppi con amici, ha accresciuto ulteriormente le soddisfazioni che questo ambiente mi ha dato sin da subito.”
Adesso ti pongo la domanda più impicciona di tutta l’intervista. Ma tu nella vita cosa fai?
“Il mio “lavoro vero” consiste nel gestire la produzione di piccoli videogiochi ed esperienze di realtà aumentata e virtuale per una società di consulenza informatica. Grazie a questo lavoro, oltre che mangiare, posso dedicarmi ai miei passatempi quali il cosplay, giocare ai videogiochi e fare passeggiate (preferibilmente in bicicletta).”
Ma è fantastico! Allora è proprio vero che cosplay e tecnologia vanno di pari passo. Avevo detto che ti avrei fatto la domanda più impicciona prima, ma…ho mentito (sono diabolica, lo so)! Quali sono i tuoi progetti futuri?
“Prima o poi spero di finire un progetto su cui sto lavorando da alcuni anni legato alla creazione di un mostro (Birkin da resident Evil 2) formato da componenti animatroniche ricoperte da parti in silicone. Successivamente vorrei riprendere un pò la costruzione di armature, non so se più legate a cavalieri d’oro o tute spaziali meccanizzate (Starcraft)…”
Abbiamo visto la tua ultima esibizione al festival del fumetto di Novegro spring edition (molto ingegnosa e divertente a proposito, complimenti) e su questa ultima performance ti domando: è più divertente fare cosplay da soli o in gruppo? Quali sono i vantaggi di “giocare in squadra”?

“Grazie, l’esibizione di Novegro è il frutto di un mix di idee di tutti i partecipanti. Con i giusti compagni, motivati e appassionati del progetto, non ci sono paragoni sui risultati e il divertimento ottenibili da esibizioni di gruppo. Un gruppo ha più idee e si può distribuire il lavoro in base alle competenze e le attitudini di ciascuno per massimizzare i risultati. Naturalmente se il lavoro converge su una sola persona tanto vale fare cosplay solo per sé stessi.”
Mi sembra una giusta considerazione. Secondo te, perché per molti il cosplay è considerata un’attività solitaria?
“Il cosplayer, nel desiderio di mostrarsi e/o mostrare i propri lavori è mediamente una persona egocentrica. Ad un egocentico ovviamente non piace dividere la gloria, sia essa sotto forma di palco o set fotografici. Oltre a questo ci sono spesso dei problemi logistici nell’organizzare un lavoro di gruppo. Di base, quando l’attività non è un un vero lavoro con un’autorità riconosciuta a presiederlo, è davvero difficile che il lavoro sia equamente distribuito; ci sarà qualcuno che lavora/spende di più e altri che lavoreranno/spenderanno di meno perchè impegnati, meno capaci o con meno risosrse economiche. La disuguaglianza nell’impegno messo nel progetto tra i vari membri è la fonte principale di malcontento che può sfociare in litigate e separazioni e spinge molti a temere i lavori di gruppo o ad abbandonare questa via dopo qualche tentativo.”
Questa tua analisi mi fa sorgere una domanda da farti. Quali sono le critiche che maggiormente ti sono state rivolte in ambito cosplay?
“Più volte mi hanno detto che mi impegno poco in ambito social e nel farmi fotografare dove, con i risultati conseguiti nelle competizioni e tutte le persone che ho conosciuto, avrei potuto ottenere molto di più. Peccato che anche il mio lavoro vero mi piaccia e, poiché i costumi non si fanno da soli (essendo l’attività di progettazione e costruzione una delle mie preferite), non mi va di investire il tempo libero che mi resta per promuovermi più di quanto serva per ottenere occasionalmente qualche invito senza che debba passare tutti i week-end in giro.Spesso mi hanno anche detto che ho delle parrucche orribili…in effetti se le tocco marciscono. Col tempo comunque ho accettato di non toccarle delegando il compito a chi mi è vicino .Infine, per quanto ci abbia provato, a parte nel fare Shinji da Evangelion i miei doppiaggi sono pessimi. Per risolvere sono diventato abbastanza capace nel tagliare gli audio originali e nel contattare amici doppiatori.”
Interessante. Cambiamo argomento, ti faccio una domanda forse un po’ inusuale: se dovessi scegliere un personaggio che ti rappresenta davvero quale sarebbe?
“Penso che Sheldon dalla serie The Big Bang Theory riassuma molto bene i miei pregi e difetti; a volte mi sono chiesto se per le storie avessero una telecamera in casa mia”
Ehehe. Molto bene, siamo giunti all’ultima domanda di questa nostra chiacchierata. Quale sarebbe il tuo consiglio verso un cosplayer alle prime armi per non scoraggiarsi alle prime critiche?

“I talenti naturali sono pochi e nel cosplay, dato il numero di abilità richieste , praticamente non esistono. Molti dei più capaci lo sono perché hanno imparato dai propri errori valorizzando ciò in cui hanno scoperto di essere più bravi e facendosi aiutare in ciò in cui non riuscivano bene. Perseveranza, umiltà e dare poco credito alle “voci” a favore del divertimento che si prova a fare cosplay sono alla base del modo sano di vivere questo hobby. E’ essenziale accettare le critiche nell’ottica di migliorarsi e, se per caso ci arrivassero perché abbiamo dei “nemici”, è utile chiedersi il perché ce li siamo creati ed evitare di farsene di nuovi. Infine, concentrandosi nel fare personaggi che davvero ci piacciono e amiamo diventiamo meno suscettibili a critiche malevole in favore dei consigli che possono migliorare il risultato”
Un consiglio davvero saggio Luca. Grazie per averci fatto compagnia e speriamo di rivederti presto calcare la scena. Potresti salutare i nostri amici di Epicos News?
“Lunga vita e prosperità! Fate cosplay per divertirvi sfidando soprattutto voi stessi. Nel mondo ci sarà sempre qualcuno più bravo di voi.”
E un caloroso grazie a tutti voi amici lettori per essere stati qui con noi in questa chiacchierata tra amici. Dalla vostra Grayfox_001 è tutto e vi aspettiamo al prossimo appuntamento!